mercoledì 31 ottobre 2012
domenica 28 ottobre 2012
6000 volte grazie!
A meno di un anno dal lancio del
nostro sito parrocchiale
nostro sito parrocchiale
abbiamo superato la soglia dei 6000 contatti:
un grande grazie e un "ad maiora"
per tutti noi!
per tutti noi!
sabato 27 ottobre 2012
Torna l'ora solare
Da domani, domenica 28 ottobre, con il ritorno dell'ora solare viene ripristinato
l'orario invernale delle Sante Messe
domenica 21 ottobre 2012
venerdì 19 ottobre 2012
sabato 13 ottobre 2012
Il "Paradiso" non può attendere
Facendo nostro l'appello del Comitato per l'ospedale Paradiso, invitiamo a partecipare al sit in per la difesa del nostro diritto alla salute. Ecco il testo dell'appello.
"L’Ospedale Paradiso sbarca su Mediaset grazie alla trasmissione televisiva d’inchiesta “Quinta Colonna” su Retequattro. L’appuntamento con gli inviati di Paolo Del Debbio è per domenica 14, ore 19.30, presso il parcheggio dell’ospedale.
Facciamoci sentire, facciamoci vedere più uniti che mai, perché non tutto è ancora perduto. Facciamo un passa parola, domenica, ore 19.30, il Paradiso ci attende."
Intanto continuiamo ad appoggiare l'iniziativa della petizione andando sul link:
Firma anche tu! Il "Paradiso" non può attendere!
venerdì 12 ottobre 2012
Riprende l'appuntamento della Catechesi del mercoledì
MERCOLEDI' 10 OTTOBRE 2012
ricomincia l'appuntamento settimanale con la catechesi liturgica curata dal nostro parroco don Giuseppe che ci aiuta, con l'approfondimento delle letture domenicali, a vivere pienamente il Dies Domini.
Come sempre gli incontri avranno inizio appena terminata la messa vespertina e quindi intorno alle 19,30.
Appuntamento quindi ogni mercoledì alle 19.30 circa per vivere questo momento di incontro della comunità parrocchiale, fortemente voluto dal nostro Vescovo, come ribadito anche durante l'ultima Visita Pastorale.
giovedì 11 ottobre 2012
Il Papa apre l'Anno della Fede «Una nuova vita in Dio è possibile»
Sono passati 50 anni, ma come allora sono evidenti il "vuoto" e il "deserto" di un mondo senza Dio. Erano noti allora, durante la guerra fredda e il mondo diviso in blocchi, e sono noti oggi, in piena globalizzazione. Per questo il Papa, - aprendo questa mattina solennemente l'Anno della fede con 400 tra cardinali, vescovi e padri conciliari, - presenti anche il primate anglicano Rowan Williams e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I - invita a recuperare "anelito", "tensione" e "lettera" del Concilio ecumenico Vaticano II. Il Concilio che, ricorda non senza emozione, "alcuni di noi qui presenti, che saluto con particolare affetto, hanno avuto la grazia di vivere in prima persona". E proprio all'altare, accanto a Joseph Ratzinger c'è Roger Etchegaray, tra i celebranti ci sono Luigi Bettazzi e Georges Cottier, sono presenti inoltre altri 13 padri conciliari sui circa 70 ancora viventi. Giovani allora, oggi anzianissimi, testimoni e memoria di un pezzo di storia.
Testimoniamo all'uomo contemporaneo, esorta Benedetto XVI, che una vita nuova in Dio è possibile, facciamoci pellegrini "nei deserti dell'uomo contemporaneo", "giacché il viaggio è metafora della vita e il sapiente viaggiatore è colui che ha appreso l'arte di vivere e la può condividere con i fratelli". La Messa, - con letture anche in greco e preghiere nelle lingue del mondo, compresi arabo e cinese, - si snoda tra solennità e
simboli, non senza momenti di festosa confusione.
Il Papa è arrivato in papamobile e ha fatto un giro tra la folla che lo ha salutato gioiosa. L'Evangeliario è lo stesso che stava accanto a Roncalli e Montini durante le assise ecumeniche, dal '62 al '65. Una processione di casule multicolori, con il verde come tinta dominante che spiccava sotto il porpora delle berrette cardinalizie, o con il viola delle mantelline episcopali, si muove nell'emiciclo berniniano.
Il Papa ha abbracciato il patriarca Bartolomeo e il primate della Chiesa d'Inghilterra, i capi degli ortodossi e degli anglicani, cioè delle chiese in cammino con quella cattolica verso l'unità auspicata, che le speranze conciliari credevano più facile del previsto. Bartolomeo ha letto un messaggio, ha parlato del Concilio come "pietra miliare" per tutti i cristiani. Il primate anglicano ha ricordato il contributo dato dalle assise cattoliche del Novecento alla diffusione del Vangelo.
All'omelia Benedetto XVI ha affidato un ulteriore tassello della sua riflessione sul Concilio: ricchezza per la Chiesa, se visto senza "nostalgie anacronistiche" e senza "corse in avanti", se rivissuto nello slancio verso l'uomo contemporaneo, per condurlo a Dio, alla pienezza di una vita di senso. Con un invito a non cedere alla "mentalità dominante" come accadde a volte nel dopoconcilio, con il rischio di perdere il "deposito della fede". Del Concilio invece, ha sottolineato Benedetto XVI, alla Chiesa anche oggi serve "l'anelito" e la passione ad annunciare la fede, come era chiaro a Papa Roncalli e Papa Montini, e come vissero i padri conciliari.
Al termine della Messa il Papa ha consegnato personalmente ad alcuni rappresentanti delle diverse categorie a cui erano indirizzati i Messaggi del Concilio Vaticano II all'umanità, e il catechismo della Chiesa cattolica. Il messaggio ai governanti va tra gli altri all'ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede, quello agli artisti viene ricevuto dal regista Ermanno Olmi, quello agli operatori delle comunicazioni sociali da Valentina Alazraki leggendaria vaticanista e corrispondente della Tv messicana Televisa, il segretario della Cisl Luigi Bonanni
prende il messaggio ai lavoratori. Strette di mano e scambi di battute tra il Papa e donne e uomini che ricevono il messaggio ai poveri, alle donne, agli scienziati, ai giovani. La Messa è finita con un giro in papamobile. Prossimo appuntamento questa sera alle 21, quando Benedetto XVI si affaccerà alla finestra per
benedire la fiaccolata organizzata dalla Azione cattolica in ricordo di quella di 50 anni fa, quando Giovanni XXIII benedendo la folla improvvisò il "discorso alla luna".
Testimoniamo all'uomo contemporaneo, esorta Benedetto XVI, che una vita nuova in Dio è possibile, facciamoci pellegrini "nei deserti dell'uomo contemporaneo", "giacché il viaggio è metafora della vita e il sapiente viaggiatore è colui che ha appreso l'arte di vivere e la può condividere con i fratelli". La Messa, - con letture anche in greco e preghiere nelle lingue del mondo, compresi arabo e cinese, - si snoda tra solennità e
simboli, non senza momenti di festosa confusione.
Il Papa è arrivato in papamobile e ha fatto un giro tra la folla che lo ha salutato gioiosa. L'Evangeliario è lo stesso che stava accanto a Roncalli e Montini durante le assise ecumeniche, dal '62 al '65. Una processione di casule multicolori, con il verde come tinta dominante che spiccava sotto il porpora delle berrette cardinalizie, o con il viola delle mantelline episcopali, si muove nell'emiciclo berniniano.
Il Papa ha abbracciato il patriarca Bartolomeo e il primate della Chiesa d'Inghilterra, i capi degli ortodossi e degli anglicani, cioè delle chiese in cammino con quella cattolica verso l'unità auspicata, che le speranze conciliari credevano più facile del previsto. Bartolomeo ha letto un messaggio, ha parlato del Concilio come "pietra miliare" per tutti i cristiani. Il primate anglicano ha ricordato il contributo dato dalle assise cattoliche del Novecento alla diffusione del Vangelo.
All'omelia Benedetto XVI ha affidato un ulteriore tassello della sua riflessione sul Concilio: ricchezza per la Chiesa, se visto senza "nostalgie anacronistiche" e senza "corse in avanti", se rivissuto nello slancio verso l'uomo contemporaneo, per condurlo a Dio, alla pienezza di una vita di senso. Con un invito a non cedere alla "mentalità dominante" come accadde a volte nel dopoconcilio, con il rischio di perdere il "deposito della fede". Del Concilio invece, ha sottolineato Benedetto XVI, alla Chiesa anche oggi serve "l'anelito" e la passione ad annunciare la fede, come era chiaro a Papa Roncalli e Papa Montini, e come vissero i padri conciliari.
Al termine della Messa il Papa ha consegnato personalmente ad alcuni rappresentanti delle diverse categorie a cui erano indirizzati i Messaggi del Concilio Vaticano II all'umanità, e il catechismo della Chiesa cattolica. Il messaggio ai governanti va tra gli altri all'ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede, quello agli artisti viene ricevuto dal regista Ermanno Olmi, quello agli operatori delle comunicazioni sociali da Valentina Alazraki leggendaria vaticanista e corrispondente della Tv messicana Televisa, il segretario della Cisl Luigi Bonanni
prende il messaggio ai lavoratori. Strette di mano e scambi di battute tra il Papa e donne e uomini che ricevono il messaggio ai poveri, alle donne, agli scienziati, ai giovani. La Messa è finita con un giro in papamobile. Prossimo appuntamento questa sera alle 21, quando Benedetto XVI si affaccerà alla finestra per
benedire la fiaccolata organizzata dalla Azione cattolica in ricordo di quella di 50 anni fa, quando Giovanni XXIII benedendo la folla improvvisò il "discorso alla luna".
Fonte Avvenire"
50 anni fa il Concilio oggi è il giorno di inizio dell'Anno della Fede
Al via l’Anno della fede
memoria viva del Concilio
memoria viva del Concilio
Si apre nel giorno in cui, 50 anni fa, venne inaugurato il Concilio Vaticano II. E del Concilio riproporrà alcuni protagonisti (14 dei 70 Padri conciliari ancora viventi) e soprattutto alcuni gesti, come la processione dei vescovi in piazza San Pietro e la riconsegna dei «Messaggi al Popolo di Dio» che Paolo VI diffuse al termine delle storiche assise e che verranno affidati dal Papa a personaggi famosi, così come a semplici fedeli. Saranno questi alcuni dei tratti distintivi della Messa con cui domani Benedetto XVI aprirà l’Anno della fede. Li ha annunciati ieri, incontrando i giornalisti, l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, cioè il dicastero cui il Pontefice ha affidato gli aspetti organizzativi dello straordinario periodo che sta per avere inizio.
I segni. «La celebrazione di domani – ha spiegato Fisichella – è fortemente impregnata di segni che evocano il Concilio. In apertura della funzione, verranno letti alcuni brani dalle quattro Costituzioni conciliari che hanno segnato i lavori del concilio e il rinnovamento nella vita della Chiesa (Sacrosanctum Concilium, Lumen Gentium, Dei Verbum eGaudium et Spes)».
Di seguito, ha proseguito Fisichella, «sarà ripetuta la lunga processione che nell’immaginario collettivo riporta al 12 ottobre del 1962. Essa sarà formata da tutti i vescovi che prenderanno parte alla solenne concelebrazione presieduta dal Papa (circa 400)». Tra loro ci saranno anche alcuni dei Padri conciliari ancora viventi (14 su 70), gli altri sono stati impediti a partecipare dalle condizioni di salute o dall’età troppo avanzata. «Si pensi che il più anziano dei Padri viventi ha 102 anni – ha detto l’arcivescovo – il più giovane è il cardinale Francis Arinze (che sarà presente), il quale ha poco meno di 80 anni». Tra i 14, vi sono anche tre italiani: il cardinale Giovanni Canestri (arcivescovo emerito di Genova), monsignor Felice Leonardo (vescovo emerito di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti) e monsignor Luigi Bettazzi (vescovo emerito di Ivrea). Durante la Messa verrà utilizzato lo stesso leggio e la stessa Sacra Scrittura dei lavori conciliari.
La riconsegna dei messaggi. Sarà forse questo il segno più evidente. Benedetto XVI li consegnerà ai diverse categorie di persone. Quello ai governanti sarà ritirato dal decano e dal vice decano del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, e da un ambasciatore per ogni continente. Quello agli uomini di scienza e di pensiero, sarà consegnato a Fabiola Gianotti (Italia), fisico del Cern e responsabile dell’esperimento che luglio 2012 ha annunciato la prima osservazione della cosiddetta «particella di Dio» ; al filosofo Robert Spaemann (Germania) e al biblista Gerard Lohfink (Germania).
Per gli artisti lo ritireranno il compositore scozzese James MacMillan lo scultore italiano Arnaldo Pomodoro, l’attore e regista Giulio Base e il regista Ermanno Olmi. Il messaggio alle donne sarà consegnato alla giornalista Valentina Alazraki alla cantante Annalisa Minetti, alla libanese Jocelyne Khoueiry, a suor Maria Ko Ha Fong (Hong Kong, Cina), e alla giornalista Kathryn Lopez (Usa). In rappresentanza dei lavoratori il messaggio sarà consegnato al segretario della Cisl Raffaele Bonanni, al minatore cileno, Luis Alberto Urzúa Iribarren (l’ultimo a uscire dalla miniera di San José dopo più di 2 mesi) e ad altri due.
Altri messaggi saranno consegnati a poveri, ammalati, sofferenti, giovani e catechisti. Nel corso della celebrazione, subito dopo la comunione, ci sarà anche un momento ecumenico, con il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, che rivolgerà un saluto al Papa.
Rispondendo alle domande, Fisichella ha ricordato che «l’Anno della fede è la risposta alla crisi». E che il caso Paolo Gabriele «è una vicenda molto triste, che segnala come ci sia davvero una crisi di fede: perché se il desiderio di rinnovare la Chiesa è fatto attraverso la creazione di scandali, io mi domando – ha concluso il presule – dov’è la vita di fede, dei singoli e delle persone coinvolte. Spero dunque sia un capitolo chiuso».
I segni. «La celebrazione di domani – ha spiegato Fisichella – è fortemente impregnata di segni che evocano il Concilio. In apertura della funzione, verranno letti alcuni brani dalle quattro Costituzioni conciliari che hanno segnato i lavori del concilio e il rinnovamento nella vita della Chiesa (Sacrosanctum Concilium, Lumen Gentium, Dei Verbum eGaudium et Spes)».
Di seguito, ha proseguito Fisichella, «sarà ripetuta la lunga processione che nell’immaginario collettivo riporta al 12 ottobre del 1962. Essa sarà formata da tutti i vescovi che prenderanno parte alla solenne concelebrazione presieduta dal Papa (circa 400)». Tra loro ci saranno anche alcuni dei Padri conciliari ancora viventi (14 su 70), gli altri sono stati impediti a partecipare dalle condizioni di salute o dall’età troppo avanzata. «Si pensi che il più anziano dei Padri viventi ha 102 anni – ha detto l’arcivescovo – il più giovane è il cardinale Francis Arinze (che sarà presente), il quale ha poco meno di 80 anni». Tra i 14, vi sono anche tre italiani: il cardinale Giovanni Canestri (arcivescovo emerito di Genova), monsignor Felice Leonardo (vescovo emerito di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti) e monsignor Luigi Bettazzi (vescovo emerito di Ivrea). Durante la Messa verrà utilizzato lo stesso leggio e la stessa Sacra Scrittura dei lavori conciliari.
La riconsegna dei messaggi. Sarà forse questo il segno più evidente. Benedetto XVI li consegnerà ai diverse categorie di persone. Quello ai governanti sarà ritirato dal decano e dal vice decano del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, e da un ambasciatore per ogni continente. Quello agli uomini di scienza e di pensiero, sarà consegnato a Fabiola Gianotti (Italia), fisico del Cern e responsabile dell’esperimento che luglio 2012 ha annunciato la prima osservazione della cosiddetta «particella di Dio» ; al filosofo Robert Spaemann (Germania) e al biblista Gerard Lohfink (Germania).
Per gli artisti lo ritireranno il compositore scozzese James MacMillan lo scultore italiano Arnaldo Pomodoro, l’attore e regista Giulio Base e il regista Ermanno Olmi. Il messaggio alle donne sarà consegnato alla giornalista Valentina Alazraki alla cantante Annalisa Minetti, alla libanese Jocelyne Khoueiry, a suor Maria Ko Ha Fong (Hong Kong, Cina), e alla giornalista Kathryn Lopez (Usa). In rappresentanza dei lavoratori il messaggio sarà consegnato al segretario della Cisl Raffaele Bonanni, al minatore cileno, Luis Alberto Urzúa Iribarren (l’ultimo a uscire dalla miniera di San José dopo più di 2 mesi) e ad altri due.
Altri messaggi saranno consegnati a poveri, ammalati, sofferenti, giovani e catechisti. Nel corso della celebrazione, subito dopo la comunione, ci sarà anche un momento ecumenico, con il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, che rivolgerà un saluto al Papa.
Rispondendo alle domande, Fisichella ha ricordato che «l’Anno della fede è la risposta alla crisi». E che il caso Paolo Gabriele «è una vicenda molto triste, che segnala come ci sia davvero una crisi di fede: perché se il desiderio di rinnovare la Chiesa è fatto attraverso la creazione di scandali, io mi domando – ha concluso il presule – dov’è la vita di fede, dei singoli e delle persone coinvolte. Spero dunque sia un capitolo chiuso».
Mimmo Muolo
Fonte "Avvenire"
Leggi anche http://www.gioiadelcolle.info/2012/10/11/50-anni-fa-il-concilio/ (scritto dal nostro Franco Giannini)
Leggi anche http://www.gioiadelcolle.info/2012/10/11/50-anni-fa-il-concilio/ (scritto dal nostro Franco Giannini)
lunedì 8 ottobre 2012
sabato 6 ottobre 2012
giovedì 4 ottobre 2012
Don Carmine Mosca al Chiostro Comunale
Martedì 9 ottobre 2012 ore 19.00
presso il Chiostro Comunale
don Carmine Mosca, missionario in Brasile,
don Carmine Mosca, missionario in Brasile,
incontra la cittadinanza e presenta il suo nuovo libro
"Il risveglio della città alla luce della fede" mercoledì 3 ottobre 2012
Famiglia: i Beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi modelli di famiglia cristiana
Si è tenuto ieri il programmato incontro interparrocchiale sulla famiglia e sulle iniziative da intraprendere, per attuare le indicazioni per una proficua pastorale familiare. I responsabili diocesani laici della Commissione Famiglia hanno proposto come esempio per le famiglie cristiane i Beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, che nella loro esistenza hanno attuato il Vangelo nei rapporti tra coniugi, con i figli e la società. Nei vari interventi è emersa la necessità di "evangelizzare e cristianizzare" sempre di più le nostre famiglie, attuando una pastorale non astratta, ma concretamente vicina alle problematiche delle famiglie di oggi
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