lunedì 13 maggio 2013
Il Cammino della Fede - 3 tappa
Si è svolto giovedì 9 maggio 2013 presso il salone parrocchiale di Santa Lucia il terzo incontro del ciclo "Il Cammino della Fede", itinerario formativo incentrato su una rinnovata lettura e attualizzazione degli insegnamenti apostolici del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Nel primo incontro S.E. Mons. Francesco Cacucci ha illustrato gli avvenimenti storici che hanno portato all'indizione del Concilio e il clima di attesa e voglia di rinnovamento che si respirava in quegli anni, rievocando anche alcuni episodi della sua esperienza personale di giovane sacerdote nel periodo conciliare.
Il secondo incontro si è incentrato sul tema della Chiesa, attraverso una rilettura della Lumen Gentium a cura di don Giuseppe Di Corrado, incentrata sull'importanza del concetto di Popolo di Dio formato da tutti i battezzati che il Concilio ha ribadito fortemente.
Nel terzo incontro il prof. Giuseppe Micunco, laico impegnato nello studio delle Sacre Scritture e dei documenti conciliari, ci ha parlato delle costituzioni dogmatiche Dei Verbum e Sacrosanctum Concilium, dedicate alla Parola di Dio e alla Sacra Liturgia, i due tesori nascosti della Chiesa, per secoli competenza esclusiva dei presbiteri.
Con il Concilio si è affermato il concetto che ogni battezzato è "sacerdote, re e profeta" e quindi corresponsabile della missione della Chiesa, trasformando il modo di vivere la liturgia. Il diverso orientamento di chi presiede la liturgia, che non celebra più di spalle al popolo, vuole sottolineare che si celebra insieme il rito, ciascuno con il proprio ruolo. Un cambiamento non coreografico, ma sostanziale, segno di un nuovo modo di intendere la liturgia.
L'introduzione delle lingue nazionali nelle celebrazioni eucaristiche e un rinnovato impegno per la promozione della Sacra Scrittura hanno spinto in quegli anni molti cattolici a riaccostarsi ai testi sacri, a scoprire tante pagine poco conosciute, non solo ai laici.
Il dott. Micunco ha sottolineato l'importanza, soprattutto per chi va a leggere durante la messa, di una maggiore conoscenza del testo sacro, non solo per evitare errori di pronuncia o di tono, ma per avere la consapevolezza di prestare in quel momento la propria voce al Signore, che parla attraverso di noi.
Si è poi soffermato sui problemi legati alle traduzioni dei testi sacri nelle lingue nazionali, non sempre usando termini idonei e pienamente rispondenti all'originale. Per esempio il termine "Verbo", usato solo per il vangelo di san Giovanni e tradotto compe "Parola" o in modi diversi negli altri testi sacri, almeno nella versione italiana.
Un aspetto che ha suscitato la curiosità di parte del pubblico, soprattutto i cultori delle lingue classiche, intervenuti con domande e testimonianze.
Fonte UPGO- Parrocchia Santa Lucia
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