sabato 25 febbraio 2012

I Domenica di Quaresima


DAL DESERTO DELLA QUARESIMA 

AL GIARDINO DELLA PASQUA


ALL' inizio della Quaresima, nella prima domenica, c'è il deserto, dove Gesù viene tentato (Vangelo). Alla fine del cammino, nella Pasqua, troveremo un giardino, quello in cui Maria di Magdala incontra e riconosce il RisortoL'itinerario quaresimale ci fa vivere il passaggio dal deserto al giardino, secondo quella volontà di Dio già manifestatasi nella vicenda di Noè. Se il peccato dell'uomo distrugge il creato (il diluvio), Dio pone il suo arco di pace tra le nubi, segno della sua alleanza (I Lettura). La vittoria sulla tentazione e sul peccato non ci riconcilia solo con Dio, ma con le sue creature, tanto quelle della terra e quanto quelle del cielo (gli angeli).Tutti servono Gesù, vittorioso su Satana. Dio pone al servizio dell'uomo tutte le creature del cosmo. Come ricorda Pietro, le acque del diluvio (II Lettura), acque di distruzione e di morte, diventano le acque battesimali dalle quali rinasciamo come creature nuove, partecipi della vittoria pasquale di Gesù. Egli vince Satana anche per noi: in lui e nella sua vittoria sulla tentazione il regno di Dio si fa vicino alla nostra vita, rendendo possibile la risposta della nostra fede e della nostra conversione.

Fr Luca Fallica, Comunità SS. Trinità di Dumenza

da La Domenica

martedì 21 febbraio 2012

Mercoledì delle Ceneri



La Messa serale sarà anticipata alle 18,00 per la cerimonia dell'imposizione delle Ceneri. 
Ricordiamo ai fedeli, che sono in condizione di farlo, che per questa ricorrenza sono raccomandati il digiuno e l'astinenza.

sabato 18 febbraio 2012

VII Domenica del Tempo Ordinario



FACCIO una cosa nuova!» è il grido profetico di Isaia. È Cristo la novità che fa nuove tutte le cose: la sua parola è capace di perdonare e salvare, guarire e ridare vita, come racconta l'episodio del paralitico guarito. Gesù è presentato in movimento, per raccontare lo zelo di chi sente l'urgenza di un annuncio.
La Scrittura presenta Dio come colui che non è statico, ma in movimento: a Cristo, che è il veniente, viene presentato un uomo immobile, un paralitico che non ha nemmeno la capacità di andare al Signore da solo. Egli diventa il simbolo dell'umanità sfinita dal peccato, incapace di reagirvi senza l'aiuto dei fratelli e l'intervento del Salvatore.
Questo è lo stile della Chiesa: una comunità di fratelli che si presta vicendevolmente soccorso per ricevere la redenzione di Cristo. Il miracolo diventa il segno visibile del perdono elargito: quell'evento vagheggiato nella Prima Promessa: «Io cancello i tuoi misfatti» (I Lettura), è realizzato pienamente dal Signore, così anche noi oggi possiamo cantare: «Rinnovaci, Signore, con il tuo perdono!» (Rit. del Salmo).
Elide Siviero
da "La Domenica" n.16

giovedì 16 febbraio 2012

Iniziative per ricordare don Giovanni Ingravallo

Lunedì 20  e sabato 25 febbraio p.v. presso la Parrocchia Immacolata di Lourdes verrà ricordata la figura di don Giovanni Ingravallo, parroco per lunghi anni della stessa con due iniziative.
A don Giovanni sono legati ancora fortemente i ricordi di molti di noi. Lunedì in particolare sarà presente l'Arcivescovo Mons. F. Cacucci.
Rivolta a tutti è l'opportunità di partecipare alle ore 18 alle celebrazioni per commemorare la sua salita al Padre avvenuta dieci anni orsono.

mercoledì 15 febbraio 2012

Celentano a Sanremo: un bello spettacolo...


Se l’è presa con i preti e con i frati (tutti tranne uno) «che non parlano del Paradiso». E se l’è presa con Avvenire e Famiglia Cristiana «che vanno chiusi». Tutto questo, perché abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai nel Sud del mondo (in Africa, in Asia, in Sud America) e farle funzionare per un anno intero. Dunque, andiamo chiusi anche noi. Buona idea: così a tutti questi poveracci, tramite il Comune competente, potrà elargire le sue prossime briciole di cachet. Davvero un bello spettacolo. Bravo. Viva Sanremo e viva la Rai.
P.S. Naturalmente, caro Celentano, continueremo a parlare e far parlare di Dio, degli uomini e delle donne di questo mondo. Soprattutto di quelli che in tv non ci vanno mai, neanche gratis.

Marco Tarquinio (editorialista Avvenire)

domenica 12 febbraio 2012

VI Domenica del Tempo Ordinario


Il profeta Isaia proclamava che il Messia sarebbe venuto per annunciare la buona novella ai poveri. Gesù, commentando 

questo testo nella sinagoga di Nazaret, dice solennemente: “Questa parola della Scrittura... si adempie oggi” (Lc 4,18-19). 
Ma Gesù è venuto per guarire le malattie dei poveri, spesso in modo straordinario o prodigioso? Certo Gesù dà spesso prova della sua misericordia di fronte alle sofferenze umane. Ma, in ogni caso, questi sono segni del potere che il Figlio dell’uomo ha ricevuto da colui che lo ha mandato per liberare da una schiavitù più profonda, da una lebbra più cronica, per liberare dal peccato. 
Chi può perdonare i peccati, se non Dio? “Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati disse al paralitico, prendi il tuo letto e va’ a casa tua” (Mt 9,6). 
Cosa ha Gesù, che cosa irradia il Maestro per provocare nel lebbroso questa supplica colma di fiducia: “Se vuoi, puoi guarirmi”? Gesù si avvicina al lebbroso: “Lo toccò”; il lebbroso manifesta la sua fiducia, la sua gioia, la sua testimonianza, non può tacere. 
E noi? Noi siamo la Chiesa di Gesù che prolunga la sua presenza e la sua opera nel mondo. In tutti i settori dove è in gioco il dolore di un qualsiasi uomo, dove la sua dignità di figlio di Dio è in pericolo, dove c’è emarginazione, qualunque essa sia, là si gioca la nostra credibilità in quanto Chiesa che porta la salvezza di Gesù. 

lunedì 6 febbraio 2012

Consiglio Pastorale Parrocchiale


Il Consiglio Pastorale si riunirà giovedì 9 febbraio alle ore 19,30, per discutere di Famiglia, Celebrazioni Quaresimali, Calendario per l'amministrazione dei Sacramenti e celebrazioni per la visita e la permanenza della statua del Santo Patrono nella nostra Parrocchia.

domenica 5 febbraio 2012

V Domenica del Tempo Ordinario


Gesù passa tra noi e ci guarisce. Ci ha rigenerati e guariti con la grazia del battesimo e ci rinnova ogni giorno con la sua misericordia. 

Siamo dei salvati, ma lo siamo per essere segno del Cristo presso i nostri fratelli e le nostre sorelle. 
La suocera di Pietro dà ad ognuno di noi l’esempio di chi, guarito dal Cristo, sceglie di servire. 
Le folle cercano Gesù attirate da ciò che egli dice e dai segni che opera. È la carità che le richiama e la carità è certamente il segno più luminoso e distintivo di ogni comunità cristiana. 
Ma per essere davvero testimoni e annunciatori del Cristo occorre ancorare la propria vita nella preghiera e nella contemplazione: Gesù si ritira a pregare solo in un luogo deserto e indica la strada maestra che dobbiamo seguire se vogliamo essere suoi veri discepoli.