«QUALE SEGNO CI MOSTRI PER FARE QUESTE COSE?»
Che cosa facevano di così strano i venditori di colombe e i cambiavalute nel tempio? (Vangelo). Dopotutto, alla fin fine, rendevano un servizio a quanti giungevano a Gerusalemme da luoghi lontani e possedevano una moneta diversa o preferivano comprare lì gli animali sacrificali… eppure Gesù li scaccia con severità! Con questo gesto estremamente forte il Messia indica che con Dio non si mercanteggia, il rapporto con lui non è fondato sulla compravendita, ma sulla relazione fiduciosa e gratuita, che ha come regola fondamentale il Decalogo (I Lettura), il quale insegna a relazionarci positivamente con Dio e con il prossimo.
Il metro di misura nel rapporto interpersonale non può essere semplicemente materiale e di interesse, chiedendo miracoli o segni prodigiosi per soddisfare un bisogno momentaneo, deve essere apertura del cuore e dell'intelligenza per accogliere lo scandalo della croce (II Lettura), l'atto supremo del dono gratuito di amore di Cristo per l'umanità. In cammino verso la Pasqua cresca sempre di più in noi la comprensione e l'accoglienza di questa logica di Dio.
Tiberio Cantaboni
Da "La Domenica"
Nessun commento:
Posta un commento